Centro di Ricerca Culturale Lepetit

Nel novembre 1967 era ancora vivace l'Associazione degli Amici del Piccolo teatro della Città di Milano. Il suo presidente, il Prof. Renato Boeri, psichiatra, ed uno dei suoi consiglieri, il compianto Prof. Isidoro Tolentino.
Doro era mio cognato e fù testimone alle mie nozze. Per me era più di un fratello. Stava a Roma e decise con Laura e i due bambini, Ruben e Daniela, di trasferirsi a Miano dove gli trovai alloggio all'ultimo piano di Gherardini con attico comunicante. Doro affittò nell'altra ala del palazzo uno studio adatto per esercitare la sua professione di Psicanalista.
Una volta Doro invitò i suoi amici Psicanalisti e Psichiatri. Ricordo il Prof. Zapparoli e il Prof. Renato Boeri. Renato ebbe anche lui un'influenza nella mia vita. Ero onorato di essere invitato a queste riunioni e i convenuti esprimevano soddisfazione di parlare con qualcuno che ne sapesse abbastanza di medicina, psicanalista, mi parlarono della necessità di disporre per l'Associazione di un locale adatto per svolgere quell'opera di promozione dei fatti culturali e di teatro che a tutti e tre stava a cuore. Il nostro Auditorium così elegante, così confortevole, dotato di una acustica perfetta, sembrava quasi sprecato, utilizzato, com' era, solo per riunioni e convegni.
Tentammo l'esperimento di utilizzarlo per gli scopi dell'Associazione ed a favore dei nostri amici medici come proposta di tempo libero.
I Collaboratori Scientifici, richiesti del loro parere, si dimostrarono entusiasti e aderirono immediatamente a questa iniziativa. Così è nato il Centro di Ricerca Culturale, legando il nome della Lepetit non solo alla ricerca scientifica ma anche a quella che si può operare nel campo dell'arte e dello spettacolo.


Quando si discuteva il budget annuale sotto la voce di public relation, John Caldwell, Presidente della Lepetit, disceso da Midland, è il responsabile delle Pubbliche Relazioni, Elio Polisandri, presentava la spesa del Centro di Ricerca Culturale, disse:
"This is an initiative of Engeneer Zeller to promote the culture among medical doctors of Milano and surrounding.”
E' sembrato un mio capriccio ma siccome sembravo un buon Direttore di ricerca e sviluppo, lo considerarono quasi un regalo per come non comprendendo mai la ragione dell'iniziativa.
Ricordo che una volta al circolo De Amicis, Paolo Grassi, Direttore del piccolo teatro si espresse in modo molto negativo nei confronti del teatro d’avanguardia durante la discussione mi alzai, e dissi:
“Grassi, voi mettete i giannizzeri a Porta Ticinese, Porta Genova, Porta Ludovica e Porta Romana per impedire alle carovane di guitti di entrare a Milano, questi vengono al nostro centro di Ricerca Culturale Lepetit. La più parte gratis chiedendo solo il rimborso delle pure spese di viaggio vitto e alloggio.”
Allora Grassi che era molto piu alto e grasso di me, mi mise una mano sulle spalle e mi disse:
"Eh, caro Zeller lei ha la fortuna di avere un magnate dietro a lei."
E io gli dissi:
"Grassi sa quanti soldi spendo ogni anno? 12 milioni per tutta la stagione."

I piu grandi cantanti e teatranti vennero al centro culturale.
Richiedevano solo viaggio o se venissero fuori Milano, vitto e alloggio. Nessun altro pagamento.
Cito alcuni degli spettacoli:
- Il Comico: cos'é? Con Silvio Ceccato
- Teatro di Animazione.? Di Velia Montegazza, moglie di Tinin (Romagnoli), che recitarono "La Storia di un soldato"con la musica di Igor Stravinsky e la regia e voce del onnipresente Paolo Poli e poi
- Il Diario di un insetto tragedia breve di Tinin Mantegazza.
- Novanta Buoni Motivi, di Silvano Spadaccino canti monodici e polifonici dall'VIII al XX secolo
-Davide Mosconi, pianista compositore piccolo di statura e grassotto che aveva sposato un'alta e bella signora e che è morto purtroppo nel Maggio 2002 travolto da un taxi. Mi aveva telefonato perché trovassi l'argomento del suo spettacolo e la data e non ho fatto in tempo a darglielo
- Jazz, Il più attuale, Steve Lacy sax soprano e composizione, Irene Aebi, narrazione e canto, R. Teitelbaum, effetti elettronici su Moog synthesizer.
Tonino Conte, del teatro 'La Tosse' di Genova, portò a Milano Ubu Re di Alfred Jarry naturalmente, con scene e costumi di Lele (Emanuele Luzzati).
Segnalo altri spettacoli del Centro di Ricerca Culturale Lepetit trai più salienti:
- Incontro con Nanni Svampa e Lino Patruno ‘A proposito di Brassens’ che avevo gia sentito di persona a Parigi.
- Vennero anche Mnogaya Leta a cantare Gospel.
- Bruno Munari condusse una serata di inchiesta di film realizzati da bambini.

Naturalmente Lele tornò con un film d'animazione.
'I paladini di Francia'
'Italiani in Algeri'
'Il castello di carte'
'La gazza ladra', premio opera prima al festival di Annecy, dove incontrai la nostra amica di Losanna, Francoise Roulet.
'Vietato ai maggiori di anni 20', con mia figlia Jemima
e poi 'Cinema e Surrealismo' con L. Bunuel e Renee Clair
poi un recital dell'amico Duilio del Prete che stava con Patrizia Piccioli e che fu ospite più tardi alle feste di Valleandona.

Venne Franco Trincale e ritornò l'immancabile Paolo Poli con 'La Nemica', di Dario Niccodemi.
Poi James Joyce di Mario Ricci poi ancora Jazz, Jazz Moderno con Enrico Rava, ebreo che si era rifugiato in Argentina durante la guerra.
Captai il quartetto Giugnard di Strasburgo che si fermarono a Milano per suonare Mozart e Debussy.
Ancora Il Brasile Di Rodolfo Wilcock con Claudia Lawrence (nome d'arte) che stava allora con Mario Mattia Giorgetti, e regia di Paolo Poli. Vennero Riki Gianco e Davide Mosconi,.
Poi, Fernand Arrabal, Jazz Feeling con Renato Sellani e "Carolina Invernizio" a cura di Ida Omboni e Paolo Poli.
Mario Mattia Giorgetti ci portò Boris Vian con 'Il Rumore' ("Les Batisseurs d'Empires") e poi Eutonia a cura di Mady Obolensky sorella di Claudia Lawrence.
Eugene Jonesco e Bertolt Brecht con la regia di Tonino Conte del teatro 'La Tosse' di Genova.
Gigi Silvestri presentò una sua amica, Franca Sacchi, danzatrice, musicista e maestra di yoga, che eseguì la sua Danza Entstatica.
Venne anche Silvano Spadaccino, pugliese, di cui parlerò per un episodio personale avvenuto a Roma.
Franco Parenti ancora in vita, recitò poesie portiane tra cui 'Anacleto Gasista'. Lui aveva sposato Andrée Ruth Shammah, e quando Franco morì, creò una fondazione: "Fondazione Pier Lombardo.", cui aderii nel Giugno '97 per onorare la memoria di Franco. Avendo contribuito alla fondazione di Giugno '97 con sole 250 mila lire ricevevo per ogni spettacolo l'invito riservato per due persone e quasi mi vergogno di approfittare tanto.

Persino Roberto Murolo venne a Milano a cantare. Non chiese nessun compenso; chiese solo di essere prelevato a Napoli da un autista e la sera stessa, dopo lo spettacolo, riportato dalla 'sua' Napoli, perché Murolo a Milano non voleva dormire.

Mario Mattia Giorgetti che stava ancora con Claudia Lawrence, tornò con 'Giochiamo a fare teatro'. E poi un recital di Jo Garceau, una bellissima donna mezza pellerossa che era accompagnata da Francis Kuipers, un amico gay, purtroppo già morto.
Poi Milly, di cui basta menzionare il nome. E poi Gino Negri con 'Paganini Non Ripete', e un grande del jazz, Severino Gazzelloni. Poi concerto del pianista Jean Luigi Franz, e ancora Claudia Lawrence e Mario Mattia Giorgetti con "I Dattilografi" e "La Tigre" e anche Cinema Underground grazie alla collaborazione di Franco Quadri e poi 'Gero, il mimo' e poi venne Mouloudji che andai a contattare a Parigi nella sua casa vicino alla Gallerie Lafayette. Un grande della canzone francese che cantò in maniera straziante 'Les Feuilles mortes'. Ancora, Mario Mattia Giorgetti intorno a un grande Boris Vian; ancora, Ida Omboni e Paolo Poli con "'L'uomo Nero", il "Moby Dick" di Mario Ricci, una serata dedicata a Bertolt Brecht.
Venne poi Iva Zanicchi che cantò "Shalom, canti del popolo d'Israele", mentre Moni Ovadia, Mara Cantoni ed altri cantavano motivi folk israeliani.
Venne Felice Andreasi e le canzoni di Silvia Paggi cantate da Jemima Zeller.
Gato Barberi tornò col suo quintetto, venne l'amico Jean Luigi Franz, pianista, tornò Felice Andreasi. Sylvano Bussotti, creatore teatrale fece un concerto spettacolo del trio sperimentale "Bussottihornung Rocco". Ricordo di Bussotti, presentatomi dalla mia Maria, e povero in canna, che dovetti comprare dei tappeti alla Rinascente di Roma per allestire il suo teatro. Persino Dino Buzzati fu recitato in un monologo. Era un grande uomo di cinema, fratello di Adriano Buzzati Traverso.

Idrogeno e setacci